Lesioni ulcerate in sede perianale
M. Castriota, C. Guerriero, A. Maiorino, F. Perino, P. Sollena, R. Capizzi

Riportiamo il caso di un paziente di 43 anni, coniugato, originario dello Sri Lanka che giungeva alla nostra osservazione per la presenza di un’ampia ulcerazione sanguinolenta e dolente dell’area perianale insorta da circa un mese ed associata a lesioni satelliti di minori dimensioni. Per tale manifestazione il paziente non aveva effettuato alcuna terapia. Riferiva debolezza e astenia associata a calo ponderale di 7 kg negli ultimi 3 mesi. L’ultimo viaggio nel paese di origine risaliva a 4 mesi prima. Gli esami di routine evidenziavano diminuzione di emoglobina, ematocrito, globuli rossi e sideremia, mentre gamma-GT, VES e ferritina risultavano aumentate. L’Rx torace era negativo così come la VDRL e il TPHA, Quantiferon TB Gold test e intradermoreazione di Mantoux, PCR per bacillo di Koch su escreato, feci, urine essudato e biopsia cutanea delle lesioni. Negativi anche l’esame diretto e colturale sul materiale prelevato dall’ulcera per H. Ducrey, la PCR e l’immunofluorescenza diretta effettuata su cute perilesionale. Nella norma il dosaggio della calprotectina fecale, ANCA e ASCA. Si procedeva quindi a dosaggio di anticorpi per HSV1 e 2 ed esame colturale per HSV, che risultavano positivi. Alla luce degli ultimi test sierologici si sottoponeva il paziente a test per HIV che evidenziava una carica virale molto elevata.
La percentuale e il valore assoluto delle cellule CD4 era diminuito, pertanto si instaurava terapia antiretrovirale per l’infezione da HIV e con aciclovir per quella da HSV.
Sottoponiamo questo caso per sottolineare che qualora si osservino lesioni perianali ulcerate, dolorose e persistenti è opportuno valutare lo stato di immunocompetenza del paziente e considerare le infezioni erpetiche quali una delle cause più probabili.