ABSTRACT
Alopecie infiammatorie, anche incognite, possibile causa di fallimento degli autoinnesti
R. d’Ovidio
Coordinatore Nazionale del Gruppo AIDA di Tricologia e Responsabile della Tricologia dell’ADMG
Gli autoinnesti di capelli autologhi sono ormai una prassi consolidata per il trattamento dei soggetti affetti da Alopecia Androgenetica maschile e femminile con una inadeguata risposta alle terapie mediche o non desiderosi di praticarle. Un altro campo d’applicazione sono le forme di Alopecie cicatriziali post-traumatiche o post-infiammatorie, in cui però la patologia di base si sia risolta, secondo autorevoli pareri, da almeno un paio d’anni. Nonostante queste precauzioni l’osservazione in alcuni casi di una riattivazione della patologia dopo autoinnesti o escissioni chirurgiche ci consiglia di essere estremamente cauti nel trattamento dei pazienti affetti da esiti cicatriziali di Lupus Eritematoso Discoide, Lichen Plano Pilare (LPP) e Pseudopelade di Brocq. Un problema però più frequente è rappresentato dal mancato riconoscimento anche da parte degli specialisti di alcune forme di Alopecia infiammatoria come l’Alopecia Fibrosante Frontale (FFA) o la Fibrosing Alopecia in a Pattern Distribution (FAPD) (varianti cliniche del LPP), confondibili con una classica Alopecia Androgenetica e quindi ulteriormente aggravabili da un trattamento chirurgico. Un’altra possibilità che però conduce solo al fallimento dell’intervento è il mancato riconoscimento di particolari aspetti clinici dell’Alopecia Areata: la forma androgenetica-like, l’incognita, e alcune presentazioni dell’Ofiasi.
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