ABSTRACT
Ustekinumab: innovazione sostenibile?
G. Malara
Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo Piemonte
La psoriasi è un’affezione a carattere infiammatorio e decorso cronico-recidivante la cui forma più comune è quella caratterizzata da placche eritemato-squamose distribuite in maniera simmetrica in sedi tipiche quali gomiti e ginocchia, regione sacrale e cuoio capelluto. La prevalenza della psoriasi nella popolazione generale italiana è intorno al 2,8%; da ciò si può dunque stimare che gli italiani affetti dalla malattia siano più di 1.500.000. Di questi, una proporzione stimabile nell’ordine del 10% soffre di forme severe o complicate (psoriasi artropatica grave, psoriasi eritrodermica o diffusa, psoriasi pustolosa generalizzata). La psoriasi è una malattia che, soprattutto nelle forme moderate e severe, ha un forte impatto emotivo sul paziente e causa un peggioramento della qualità della vita pari se non superiore ad altre patologie gravi ed invalidanti quali il cancro, il diabete, l'artrite o la depressione. L’evoluzione del quadro clinico caratterizzata da fasi di remissione e di recrudescenza determina spesso l’esigenza di trattamenti a lungo termine non sempre possibili con farmaci convenzionali (retinoidi, CsA, steroidi). Nel corso dell’ultimo decennio si è assistito a una vera e propria rivoluzione nel campo farmacologico, anche per il trattamento della psoriasi che è ora possibile controllare, anche a lungo termine, con farmaci innovativi che migliorano sensibilmente la qualità di vita dei pazienti. L’ustekinumab è uno tra questi farmaci, viene somministrato con un'iniezione sotto cute alla dose di 45 mg, cui seguirà un'altra sottocute quattro settimane dopo, e poi ogni tre mesi. Si tratta di un anticorpo monoclonale concepito per legarsi ad una proteina chiamata IL-12/23p40. Questa proteina fa parte di due delle molecole messaggere (citochine) del sistema immunitario, l'interleuchina-12 (IL-12) e l'interleuchina-23 (IL-23). Queste interleuchine partecipano all'infiammazione e ad altri processi che causano la psoriasi. Bloccando la loro attività, Ustekinumab riduce l'attività del sistema immunitario e i sintomi della malattia. Gli AA presentano la loro biennale esperienza sull’uso dell’ustekinumab nel trattamento della psoriasi a placche moderato-severa resistente a farmaci convenzionali o ad anti TNF alfa, mettendo in evidenza l’efficacia già evidente alla 12ma settimana di trattamento (end-point primario), l’estrema maneggevolezza del farmaco (posologia semplificata) nonché l’alto profilo di sicurezza.
Malara G. 2