ABSTRACT
Psoriasi e gravidanza
M. Papini
Università degli Studi di Perugia, Clinica Dermatologica di Terni
La psoriasi è tra le dermopatie più comuni, interessando il 2-3% della popolazione generale. È perciò importante conoscere il comportamento clinico della malattia e le problematiche gestionali connessi con un evento cruciale della vita femminile quale la gravidanza. Il comportamento clinico della psoriasi in gravidanza è variabile e generalmente imprevedibile. Nella maggior parte delle pazienti, la psoriasi volgare e l’eventuale artrite coesistente tendono a migliorare, ma si osserva spesso un rapido peggioramento del quadro clinico dopo il parto. La psoriasi pustolosa, all’opposto, peggiora durante la gravidanza; eccezionalmente si può inoltre verificare la comparsa di un grave quadro clinico di psoriasi pustolosa diffusa, detta anche impetigo herpetiformis, rara forma eruttiva con prognosi grave per madre e feto e tendenza a recidivare nelle gravidanze successive. Molteplici problematiche sono inoltre legate alla gestione delle donne in età fertile, durante la gravidanza e l’allattamento, soprattutto per quanto riguarda l’uso in sicurezza dell’armamentario terapeutico anti-psoriasi. Le principali informazioni disponibili derivano da studi sperimentali condotti su animali o da rari casi di esposizione accidentale ai farmaci durante la gestazione. Scarsi sono anche i dati sui possibili effetti a lungo termine dell’esposizione in utero, sugli effetti gonadotossici e sulla presenza dei vari farmaci nel latte materno. Non per tutti i principi terapeutici sono disponibili dati oggettivi che consentano di definire regole di comportamento certe e condivise. In generale, l’uso di farmaci antinfiammatori e di immunosoppressori in gravidanza e allattamento richiede grande cautela e i dati a disposizione sono in continuo aggiornamento, con conseguente costante ridefinizione delle raccomandazioni sull’uso di tali farmaci.
Papini M. 2