ABSTRACT

Libro degli ATTI su Dermeneutica.org (la rivista ufficiale dell'ADMG)
>>> Indice autori >>>
Fisiopatologia della pigmentazione cutanea
M. Picardo, M. L. Dell’Anna
Lab Fisiopatologia Cutanea e CIRM
Istituto Dermatologico San Gallicano-IFO, Roma


Il processo melanogenetico cutaneo è regolato dal corretto bilanciamento tra differenti vie metaboliche di sintesi e catabolismo, il cui esito finale è la produzione delle melanine. Nel corso del processo di sintesi delle melanine (eu e feomelanina) vengono tuttavia prodotti composti tossici per la cellula e specie radicaliche dell’ossigeno. I melanociti sono quindi esposti ad un elevato livello di sostanze potenzialmente tossiche, nei cui confronti devono essere in grado di allestire un’adeguata risposta antiossidante. I melanociti devono essere quindi in grado di contrastare gli stimoli dannosi endogeni in modo da prevenire un danno cellulare irreversibile. In condizioni fisiologiche quindi differenti chinasi associate alla membrana cellulare (p38, ERK), fattori di trascrizione (CREB, Nrf2, MITF) e recettori nucleari interagiscono modulando l’espressione e l’attività sia degli enzimi deputati alla melanogenesi sia degli enzimi ad azione antiossidante (catalasi, superossido dismutasi, glutatione per ossidasi). Inoltre, anche il trasferimento dei melanosomi dai melanociti ai cheratinociti dipende dallo stato redox cellulare. Lo spettro delle condizioni patologiche dipendenti da disturbi del fisiologico processo di pigmentazione è molto ampio. La lentigo solaris si presenta come una eccessiva risposta all’esposizione agli UV. La vitiligine d’altro canto può essere considerata il risultato di una risposta deficitaria nei confronti di stimoli tossici endogeni e esogeni il cui risultato finale è la perdita, almeno funzionale, dei melanociti epidermici.
Picardo M., Dell'Anna M. L.