ABSTRACT

Libro degli ATTI su Dermeneutica.org (la rivista ufficiale dell'ADMG)
>>> Indice autori >>>
Esame dermoscopico del melanoma metastatico
R. Pellicano
Unità complessa di Dermatologia Fondazione “Casa Sollievo della Sofferenza” IRCSS–San Giovanni Rotondo

La dermoscopia esordisce primariamente col fine di ottenere una diagnosi precoce del melanoma e di discriminare tra le varie lesioni melanocitarie quali siano quelle sospette per evoluzione. Proprio nell’ambito di questa applicazione una difficoltà diagnostica è rappresentata dal melanoma in regressione parziale o completamente regresso. Aspetti di regressione si evidenziano nel 10-35% dei casi di melanoma, molto più rare le lesioni in regressione completa ed il melanoma amelanotico. La regressione, probabilmente deriva dall’azione dei linfociti T citotossici, si presenta come un’area all’interno del melanoma in cui istologicamente si riscontra fibrosi, infiltrato linfocitario, vasi, melanofagi e assenza di melanoma. Gli aspetti dermoscopici della regressione come le aree bianche simil-cicatriziali, il peppering, capillari lineari irregolari, strutture vascolari globulari, piccole aree rosa, residui di pigmentazione, strie bianche trasversali migliorano la diagnosi ed il riconoscimento, comunque difficile, dei melanomi in regressione e nel caso del melanoma metastatico di origine ignota aiutano a riconoscere lesioni sospette in totale regressione. Ancora incerto è tuttavia se esista una progressione nel processo di regressione e l’importanza della regressione come indice di gravità o di malattia metastatica, come ad esempio nei rari casi di metastasi da melanoma di origine ignota.
Pellicano R.