ABSTRACT

Libro degli ATTI su Dermeneutica.org (la rivista ufficiale dell'ADMG)
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Vitamina D e alopecia areata
R. d’Ovidio

Il sistema endocrino della vitamina D oltre che nel metabolismo osseo è coinvolto in una varietà di processi in grado di modulare le risposte immunitarie e quindi può svolgere un ruolo importante nelle malattie autoimmuni. Molteplici evidenze indicano una sempre maggiore incidenza di insufficienza di vitamina D nella popolazione, definita da un livello sierico di 25(OH)D inferiore a 20 ng/mL, e questa insufficienza è stata correlata ad una aumentata incidenza di malattie autoimmuni. Le cellule dendritiche sembrano essere il bersaglio principale del metabolita attivo della vitamina D, l’1,25(OH)2D3, che a livello delle cellule del sistema immunitario induce in cellule dendritiche proprietà tolerogeniche che favoriscono l’induzione di cellule T regolatorie, capaci di sopprimere la risposta immunitaria adattativa. Inoltre, le cellule T possono essere inibite direttamente dall’1,25(OH)2D3. La 1,25(OH)2D3 riduce il rischio di varie malattie autoimmuni, quali artrite reumatoide, diabete di tipo 1, sclerosi multipla e psoriasi, in quest’ultima se ne è dimostrata anche l’utilità terapeutica. Il nostro riscontro di un deficit di 25(OH)D3 anche nei pazienti affetti da Alopecia Areata, indipendente dalla forma clinica e dalla fase evolutiva, ci porta a pensare ad una sua carenza primitiva, come quella da noi recentemente evidenziata a carico della produzione di DHEA-S in questi stessi casi. Pure nell’Alopecia Areata sembra quindi proporsi l’importanza di un deficit primitivo di Vitamina D quale fattore favorente/aggravante se non scatenante della patologia autoimmune.
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