ABSTRACT

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Adalimumab nella psoriasis palmo-plantare
A.Galluccio
U.O. di Dermatologia, Ospedale “S.Cuore di Gesù” Fatebenefratelli, Benevento

La psoriasi è una malattia immuno-mediata della pelle, colpisce il 2 - 3% della popolazione mondiale. E’ caratterizzata da placche croniche (>80%) e/o artrite psoriasica (PSA), e può interessare le articolazioni periferiche e sacro-iliache e lo scheletro. Essa riduce la qualità della vita (HRQOL) e si traduce in un consistente onere finanziario.
La Psoriasi a placche cronica è spesso associata a malattie metaboliche tra cui il diabete, l'obesità, la dislipidemia, la sindrome metabolica e la steatosi epatica non alcolica. Anche se la relazione causale tra comorbidità metabolica e psoriasi non è stata ancora completamente dimostrata, sembra che fattori genetici, fattori ambientali e/o comuni vie infiammatorie possano essere alla base dello sviluppo della psoriasi e delle comorbidità.
L’Adalimumab è il primo anticorpo monoclonale completamente umano approvato negli Stati Uniti e nei Paesi Europei per il trattamento della psoriasi associata ad altre malattie immunitarie.
Adalimumab è un anticorpo ricombinante, umano monoclonale IgG1, che si lega al Tumor Necrosis Factor alfa (TNF-alfa), fattore di necrosi tumorale.
L'efficacia clinica e la sicurezza di Adalimumab (40 mg, somministrata per via sottocutanea ogni due settimane) in pazienti con psoriasi a placche moderata-severa è stata dimostrata in diversi studi clinici randomizzati in doppio cieco, quali il REVEAL (n = 1212) e lo CHAMPION (n = 271).
L’Adalimumab ha migliorato significativamente HRQOL dei pazienti, ma alcuni eventi avversi sono stati riportati in letteratura, quindi è sempre necessario il controllo e la stadiazione, quando lo si prescrive.
Gli Autori, in questo lavoro, hanno valutato l’efficacia e la sicurezza dell’Adalimumab per il trattamento della psoriasi a placche di grado moderato-severo delle mani e dei piedi, in un gruppo di pazienti afferenti al proprio Centro.
Inoltre il 50% di questi pazienti presentava il coinvolgimento delle unghie, con conseguente impatto negativo sulla visibilità e disabilità.
Galluccio A.